André Beaufort
Champagne André Beaufort
Nel 1969 AndrĂ© Beaufort scoprì un’ allergia ai prodotti di sintesi, questo diede inizio al suo percorso non convenzionale di agricoltura biologica.
Da allora, sei ettari e mezzo di vigneti nello Champagne, in parte Grand Cru ad Ambonnay e in parte a Polisy, nell’Aube, non hanno ricevuto alcun trattamento.
Lavorazione del suolo (zappatura) e utilizzo di compost vegetale e animale per mantenere l’humus necessario per la vita. Per molti anni Beaufort ha sperimentato omeopatia e aromaterapia per combattere la resistenza alle malattie fungine, come la peronospora, minimizzando quindi l’uso di rame e zolfo (tollerati dalla disciplina biologica).
“Realizzo personalmente miscele e diluizioni di piante e olii essenziali” dice Jacques Beaufort.
Una particolaritĂ : i vini sono sboccati ancora “alla volĂ©e“, non per folklore, ma perchĂ© Beaufort, respirando ancora una volta il vino di ciascuna bottiglia puĂ² comprenderlo e perfezionarlo.
Per non utilizzare diserbanti ma contenere le infestanti, si lavora il suolo con la zappa ponendo cura nel non intaccare le radici della vite. I terreni sono arricchiti con compost vegetale prodotto in azienda arricchito con carne e ossa e farina di sangue. Questo preparato viene sparso su tutti i vigneti proteggendo dalla siccitĂ e contribuendo a mantenere la quantitĂ di humus necessario per la biologica del terreno.
L’erosione è praticamente nulla perchĂ© il terreno, grazie al compost, alla lavorazione meccanica e alla presenza di organismi come i lombrichi, risulta permeabile e ben drenato il che facilitĂ l’arricchimento delle falde freatiche sotterranee (minimizzando gli effetti di alluvioni e siccitĂ ).
Nelle vigne si lavora tutto l’anno. A febbraio e marzo, dopo il gelo, iniziano i lavori di potatura per contenere le rese e ottenere una migliore maturazione. A inizio giugno i rami della vigna sono legati a fili di ferro paralleli, poi durante l’estate vengono tranciati piĂ¹ volte. Verso la metĂ di giugno, dopo la fioritura, è possibile valutare le rese dell’annata.In agricoltura biologica la produzione è inferiore. Nei primi anni di conversione le rese sono diminuite un terzo.
Le principali malattie fungine sono peronospora e oidio. Per il loro trattamento, il disciplinare biologico permetto l’uso di rame e zolfo. Tuttavia, questi prodotti hanno una certa tossicitĂ che crea squilibrio alla fauna selvatica. Per questo, i Beaufort dal 1974 sperimentano l’uso di oli essenziali che limitano lo sviluppo delle malattie e dal 1980 esplorano il campo dell’omeopatia.
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