Fruitière-Voiteur
Il dipartimento della Jura si trova nella parte orientale della Francia, nella regione della Franca Contea. I suoi vicini sono la Svizzera a est, il Doubs e la Côte d’Or a nord, la Saône-et-Loire a ovest e l’Ain a sud. I suoi vigneti si sviluppano lungo un asse nord-sud leggermente “a mezzaluna” per un centinaio di chilometri da Salins-les-Bains a Saint-Amour.
Questa striscia di terra è nota come “Revermont” o “Bon Pays”. È delimitata a est dal primo altopiano calcareo del Massiccio del Giura e a ovest dalla pianura. La RN 83 Besançon/Lione vi farà da guida.
LA STORIA
I vigneti della Jura sono tra i più antichi di Francia. Gli archeologi hanno stabilito che la presenza della vite risale ad almeno 5.000 anni fa. Già nel VI secolo a.C. i Focesi, che avevano risalito la Saona da Marsiglia, riportarono i vini di Sequania (l’antico nome della Franca Contea).
Il primo a menzionare i vini della Jura fu il console romano Plinio il Giovane (62-144 d.C.). Notevoli lavoratori della terra, fu sotto l’impulso dei Romani che i vigneti decollarono. Un boom che sarebbe continuato senza sosta. Arbois, Château-Chalon e l’Etoile, le tre gemme viticole della Jura, erano già lodate per la loro qualità nel primo millennio. Fu il re Philippe le Bel a introdurre questi vini alla corte francese. Era il favorito sia di Enrico IV che di Francesco I. Questa passione lo portò a ricoprire lo Château de Fontainebleau di vigneti della Jura. I poeti Rabelais e Rousseau, e più recentemente Vian e Brel, hanno bevuto o cantato della Jura.
Questo vigneto ha ospitato anche luminari come Alexis Millardet (inventore della bottiglia di Bordeaux) e l’impareggiabile Pasteur (padre dell’enologia). I vigneti della Jura hanno raggiunto il loro apice alla fine del XIX secolo, quando coprivano 20.000 ettari. La fillossera, le guerre e i periodi di difficoltà economica hanno avuto un forte impatto sulla regione. Arrendersi significava fraintendere il carattere dei viticoltori, all’altezza dei vini della regione. Con grande coraggio hanno riportato la vite al posto che le spetta nel firmamento.
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