Vigot Fabrice
Il Domaine Fabrice Vigot fu creato il 1° gennaio 1990, quando parte del vigneto precedentemente gestito da Madame Roland Vigot, pari a 4 ettari nei comuni di Vosne-Romanée e Nuits-Saint-Georges, venne acquisito. Successivamente, si espanse con l’acquisto di alcune parcelle di Nuits-Saint-Georges e Bourgogne rouge nel 1993.
Alla fine del 1996, Fabrice sposò Christine Martin, figlia di Bernard Martin (Domaine Bernard Martin), e il nome dell’azienda cambiò in Domaine VIGOT Fabrice.
Nel 2000, il domaine aggiunse una nuova denominazione: Gevrey-Chambertin.
Attualmente, l’azienda si concentra su 2,5 ettari di vigneto e non gestisce più i vigneti a mezzadria, che includevano Échezaux, Vosne-Romanée Pré de la Folie, Vosne-Romanée La Croix Blanche e Bourgogne Les Lutenières.
Sono lieti di presentare i loro due figli: Axel, nato il 19 settembre 1993, e Mathilde, nata il 12 dicembre 2005.
L’intera tenuta è coltivata in modo naturale: in conversione all’agricoltura biologica dal 5 settembre 2021 e sarà certificata a partire dalla vendemmia 2024. Si utilizzano fertilizzanti organici, i pesticidi sono vietati e la perturbazione degli accoppiamenti è praticata sul 70% degli appezzamenti da circa quindici anni. La lavorazione del terreno ha sostituito il diserbo chimico dal 1993. Gli unici trattamenti applicati alle viti sono il solfato di rame per proteggere dalla muffa e lo zolfo per proteggere dall’oidio. Il riferimento principale non è l’azienda, il marchio o il vitigno, ma il terroir che, fin dalle origini del vino di Borgogna, ha dato a ogni cru la sua identità storica, reale e duratura.
Un climat è un’area di terreno rigorosamente definita, riconosciuta per le sue qualità , che porta il suo nome da secoli e comprende uno o più lieux-dits.
Ogni climat produce il proprio vino a denominazione, talvolta in regime di monopolio ma spesso condiviso da più aziende. È questa l’idea stessa di terroir, il legame più diretto e sincero tra vite e vino.
La macerazione avviene in tini di acciaio inox. I lieviti naturali presenti sulle bucce delle uve garantiscono la fermentazione. La temperatura controllata, l’aerazione del mosto e il rimescolamento delle vinacce contribuiscono al successo della vendemmia. Sono necessari circa venti giorni per ottenere un vino che si conservi a lungo. La nuova sala tini è stata costruita per la vendemmia 2006.
Fin dalla sua creazione, l’azienda ha utilizzato diversi tipi di etichetta. La prima versione, nota come “pergamena”, è stata utilizzata fino al 1996, quando la guida Hachette ci ha delicatamente rimproverato di essere “all’antica” (vedi guide Hachette 1997 e 1998). Tuttavia, Vosne/Echezeaux e Nuits-Saint-Georges avevano etichette molto diverse. Fino al 1999 è stata utilizzata una versione intermedia, un po’ più moderna ma ancora considerata un po’ pesante. L’annata 2000 è stata la prima a presentare l’etichetta tuttora in uso, che offre una presentazione più moderna e sobria, condivisa da tutti i vini della tenuta.
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